Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) esprime forte preoccupazione in merito alle stime diffuse dalla Commissione Europea, secondo cui saranno necessari quasi 4 miliardi di euro all’anno di investimenti per migliorare la qualità dell’acqua, ridurre l’impatto ambientale e rendere energeticamente autosufficienti gli impianti di depurazione di tutti i Paesi membri dell’Unione entro il 2045. Secondo l’ultima analisi Ref Ricerche, presentata in occasione della fiera Accadueo in corso a Bologna, per coprire circa la metà degli investimenti previsti dall’Ue anche in Italia sarà necessario un aumento medio delle tariffe idriche del 2,3%. “Dopo gli aumenti per l’energia e per il carrello della spesa, le famiglie italiane non possono sopportare un nuovo rincaro su un bene primario come l’acqua”, dichiara Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino, che aggiunge: “È inaccettabile che i costi della transizione ecologica vengano scaricati sui consumatori, spesso senza trasparenza e senza garanzie di un reale miglioramento del servizio”. MDC denuncia anche le forti disparità territoriali che ancora caratterizzano il sistema idrico nazionale: differenze significative tra regioni e ATO (Ambiti Territoriali Ottimali), con tariffe spesso più elevate proprio nelle aree dove i cittadini subiscono servizi inadeguati di fornitura e depurazione. Al riguardo, Longo sollecita l’intervento delle autorità competenti “per garantire equità, trasparenza e tutela dei consumatori”. “I cittadini non devono pagare di più per un servizio che, in molte zone del Paese, è ancora inefficiente”, conclude.